Ascolto consigliato per la lettura: Oasis – Gas Panic! (Live at Wembley 2000)
Novembre 2000
Sembra passata una vita.
Avevo 13 anni.
Mi ero appassionato alla musica da 3 anni appena e da altrettanti strimpellavo la chitarra.
Quello che vedete in foto è un mix di capitoli della mia vita.
Tra cui, alcuni episodi di quando ho comprato questo disco in alcune delle sue versioni.
Venni a sapere dell’uscita del disco poche settimane prima su Mtv, nel programma “Disco 2000”.
La felicità di un ragazzino di 13 anni che si vede annunciare in diretta tv l’imminente uscita del live album della sua band preferita è qualcosa che nessuno sarà mai in grado di spiegare.
Internet era agli albori.
Per usufruire di quel mondo, andavo a casa di un caro compagno di classe che internet, invece, ce l’aveva.
La mattina del mio primo filone, d’accordo con tutta la classe, dopo aver avvisato i miei che sarei andato a casa del mio amico, da bravo ragazzo, perché il resto della classe aveva deciso che quella mattina nessuno sarebbe voluto entrare, anticipando di un anno i tempi, fu lì che lessi la set list di quello che sarebbe stato l’unico album live degli Oasis, mentre intralciavamo la linea telefonica.
Il doppio cd rosso lo comprai al vecchio Città Mercato, quando c’era Trony.
Non avevo mai acquistato un album doppio e, quando la commessa mi disse il prezzo, 47.000 mila lire, le dissi “Scusa? Come mai così tanto?” E lei “È un album da 2cd!”, “Ah…ok!”
47.000 lire.
Oggi si trova a stento 10€.
Pazzesco!
O come quando ne comprai la versione in vhs, un anno dopo. Copertina bianca, autunno 2001.
Ero a Napoli con gli amici dell’epoca.
Avevo da poco speso quei pochi soldi che avevo in tasca per altri dischi dei quali ora non me ne rammento.
Mi erano rimaste credo 15 o 20.000 lire che, in mano ad un quattordicenne di inizio ventunesimo secolo, era come se si potesse comprare il mondo intero.
Ma non bastava per i dischi o le vhs dei concerti.
Giù piazza del Gesù c’erano ancora i negozi di dischi, che stavano vivendo la loro ultima epoca d’oro, la quale, a sua volta, stava iniziando a consumarsi per volgere definitivamente al termine.
Uno di quei negozi aveva due piani.
Le pareti delle scale erano tutte contornate di musicassette e poster di ogni genere, band ed arista di ogni parte del mondo.
Uno di quei negozi di dischi dove uno come me ne farebbe il proprio regno.
Sopra, c’erano i reparti dedicati ai singoli ed alle vhs e lì, proprio lì, trovai quella videocassetta che stavo cercando da un anno, perché a Città Mercato non era mai arrivata.
Non appena la presi, sembrava che io stessi stringendo il Santo Graal.
I miei amici mi videro impazzire, anche se conoscevano la mia ossessione per loro.
Era il periodo in cui ci prestavamo i soldi a vicenda per le nostre questioni personali, che si risolvevano sempre allo stesso modo: panino e birra alla solita rosticceria, il sabato sera, prima che le ragazze entrassero nelle nostre vite.
2 ore dopo, ero a casa, a gustarmi felicemente quel concerto che, per un anno intero, avevo ascoltato e suonato centinaia di volte.
L’avevo ascoltato così tante volte, che sembrava far parte di me, tanto da abituare le mie orecchie ad ascoltare quelle canzoni.
Come quella volta in cui, rimettendo a posto la mia stanza ed i miei (pochi) dischi che avevo all’epoca, non riuscivo più a trovare uno dei due cd dell’album doppio, rosso.
A casa c’era un amico e mi feci dare una mano da lui a cercare quel cd che non riuscivo a trovare da nessuna parte.
Non riuscivo a capire come fosse possibile, vista la mia ossessione per l’ordine delle mie cose.
Niente. Il cd non si trovava.
Fino a quando iniziai a canticchiare una delle canzoni che stavamo ascoltando, per poi rendermi conto che il cd che stavo cercando come un forsennato da mezz’ora, lo stavamo ascoltando.
O come quando, verso la fine dell’estate del 2001, trovai la versione in dvd, quella azzurra, che era uscita da poco ed aveva ancora il prezzo originale.
O quando, nel 2005, a due mesi dai miei 18 anni, trovai per caso la doppia musicassetta, quella gialla, sempre nel caro Città Mercato.
Un disco al quale sono molto affezionato per tanti motivi. Mi ha aiutato nei periodi bui della mia vita, soprattutto ai tempi della scuola, nelle prime delusioni amorose ed altro ancora.
20 anni.
20 anni in cui tanta gente mi ha denigrato perché li amavo. Ogni tanto capita ancora, ma non ci faccio più caso.
E, comunque, sti gran cazzi.
20 anni.
Sembra ancora ieri.
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